Con Laura Angelelli
Quota di partecipazione + costo diritti di prenotazione: Eu 15,00 (Eu 17,00 non iscritti a Flumen)
Il monumento, situato nei pressi di alla Porta Ostiense e in parte inglobato nelle Mura Aureliane, costituisce attualmente l’unico esempio a Roma di mausoleo a forma di piramide ispirato alle mode orientali diffuse a Roma specialmente dopo la conquista dell’Egitto (30 a.C.). Su due facce della piramide è presente una lunga iscrizione contenente il nome del proprietario del sepolcro con tutti i titoli onorifici. Il testo riporta inoltre la notizia che il mausoleo fu costruito in 330 giorni. L’identificazione del proprietario, Caio Cestio Epulone, non è del tutto certa; probabilmente si tratta del pretore (44 a.C.) che avrebbe costruito anche il ponte Cestio per unire l’Isola Tiberina al Trastevere. La data di costruzione della piramide dovrebbe essere compresa tra il 18 e il 12 a.C., anno della morte di Agrippa, genero di Augusto, citato tra i beneficiari del testamento di C. Cestio. La piramide, alta più di 35 metri è rivestita da grandi lastre di marmo.
Nel 2012 la società Yagi Tsusho LTD, nella persona del Presidente Yuzo Yagi, firmò con la Soprintendenza di Roma un accordo di donazione spontanea per il restauro della Piramide di Caio Cestio, iniziativa assai lodevole che si è conclusa con successo con la ripulitura dei quattro lati del monumento che rimane tra i più emblematici e misteriosi della città.
La Piramide, tomba di Caio Cestio, uno dei 7 Sacerdoti Epuloni dell’Imperatore Augusto, è stata avvolta nei secoli dal mistero del suo contenuto: l’urna che custodiva le ceneri del defunto è stata infatti sottratta dalla camera sepolcrale in un momento non noto e si sono perdute anche le statue di bronzo che ritraevano Caio Cestio, collocate all’esterno.
La visita è a permesso speciale. Gruppo limitato: massimo 20 partecipanti.