Bretagna, antica Armorica, sede di irriducibili Galli e di leggende legate alla saga di Re Artù; terra dei fari affacciati su vertiginose scogliere, di maree che cambiano completamente la linea delle coste isolando città, di echi di lotte corsare e di poesie trobadoriche.
Bretagna terra amata da Van Gogh e da Gauguin, alla ricerca di luoghi che non fossero stati ancora “intaccati” dalla modernità, Soprattutto Paul Gauguin rimase incantato e rapito davanti ai Calvari, simboli potenti di una religiosità intesa e vibrante.
Un luogo dall’anima antica, che ha con la pietra un legame viscerale: dalla pietra modellata dal vento e dal mare delle sue scogliere, alla pietra sagomata e protesa verso il cielo dei sacri menhir, alla pietra che si fa racconto nelle strutture delle cattedrali, e preghiera nelle sculture dei Calvari, e infine forza possente di difesa nelle cinte murarie e nei castelli.
Terra protesa nel mare, che la circonda con 1000 km di coste, terra spazzata dal vento, dal cuore verdeggiante, ricca di foreste dove vagano lo spirito di Merlino, della Fata Morgana e della Dama del Lago.
Viaggiare in Bretagna è davvero un viaggio nel tempo, che permette di tornare indietro nel passato, ma anche di proiettarsi nel futuro: dalla preistoria di Carnac al Medioevo cortese di Dinan e a quello militare di Concarneau, dal Rinascimento dei Calvari alle macchine immaginate da Jules Verne, fino alle architetture contemporanee di Nantes.
E proprio al confine tra Bretagna e Normandia un luogo che nel tempo è invece sospeso: l’abbazia di Mont Saint-Michel, dove cielo e terra si incontrano.
“Amo la Bretagna, qui trovo il selvaggio, il primitivo. Quando i miei zoccoli risuonano su questo suolo di granito, sento quella tonalità sorda, opaca e potente che cerco di ottenere nella pittura”
(Paul Gaugain)