Bari è una città veramente particolare, moderna, dinamica, dalla grande tradizione universitaria, quindi giovane, rampante. È però al tempo stesso molto antica, molto tradizionale, legata a riti ancestrali e a saghe religiose, ai panni che scendono dai balconi di Barivecchia e ad un’animosità che corrisponde ancora oggi a quella del periodo federiciano. L’unica, tra le città della Puglia, non amata da Federico II, così come i suoi abitanti, stigmatizzati dallo Stupor Mundi come “infidi e turbolenti”, mai piegati alle logiche dell’Impero, tanto è che fino all’epoca napoleonica, sarà Trani ad avere una funzione egemone nel territorio a svantaggio di Bari stessa. Non sarà un caso che i Baresi rubarono le reliquie di San Nicola di Myra, ma a questo punto dovremmo dire San Nicola di Bari, soffiandole sul tempo ai Veneziani, che avevano la stessa intenzione, ma che ne ebbero comunque una parte come ricompensa o contentino dagli stessi abitanti della città pugliese, solo molti anni dopo il furto.
Visitarla sarà interessante, perché si attraverserà la sua lunga storia, da quella più antica, nella piccola penisola tra i due porti sedi dell’antica città medievale, a quella napoleonica nel quartiere Murattiano, dove sorge il Teatro Petruzzelli, per finire con quella razionalista fascista, in particolare nel lungomare inaugurato nel 1927. Tre città in una quindi, perfettamente separate e riconoscibili tra loro.
Vista dall’alto, Taranto è un condensato di storia che si intreccia con il mare e si dipana nel borgo antico, tra palazzi nobiliari e gioielli sotterranei. È chiamata “la città dei due mari”, bagnata dal Mar Grande e dal Mar Piccolo, con una posizione strategica che l’ha resa protagonista di importanti vicende storiche le cui preziosissime testimonianze sono custodite nel Museo Archeologico Nazionale (MarTa), un’immensa raccolta di reperti archeologici provenienti dalla città e da tutta la provincia ionica.
Viaggio condotto da Marco Mancini; pugliese di origine, è specialista di archeologia e storia dell’arte classica, in particolare dei temi della topografia antica e dell’epigrafia, specialmente per quanto riguarda la fase pre-romana. La sua intensa attività di divulgatore culturale nasce con Flumen oltre vent’anni fa, che svolge a Roma, in Italia e all’estero. Ha condotto molti viaggi dedicati all’impero di Alessandro e alle aree attraversate dell’antica Via della Seta: Macedonia, Anatolia, Armenia, Georgia, Uzbekistan e Iran.
È autore dei precedenti cicli di video-conferenze “Viaggio tra i Popoli Italici”, “Africa Romana. L’altra sponda dell’impero”, “Civiltà Precolombiane”, “L’Avventura di Marco Polo”, “Della Storia e della Guerra: 5 grandi battaglie della storia”, “Anatolia” disponibili all’interno della Videoteca di Flumen.