Raccontato da Barbara Di Lorenzo
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La Basilica, grandioso scrigno d’arte, fu probabilmente il primo luogo ufficiale di culto cristiano a Roma. Secondo la leggenda, fu fatta edificare da papa Callisto I nel III secolo e fu terminata da San Giulio I nel 340. Ricostruita durante il pontificato di papa Innocenzo II, ebbe in seguito decorazioni e restauri, tra cui notevoli quelli promossi da papa Clemente XI (1702) e da papa Pio IX (1870), senza che però la chiesa subisse alterazioni sostanziali. Molte parti della chiesa risalgono al XII secolo. Sono di grande valore e importanza i mosaici, specialmente quelli della facciata e quelli dell’abside, realizzati da Pietro Cavallini e raffiguranti la “Vita della Vergine”. Il portico fu rimodellato nel 1702 da Carlo Fontana e oggi ospita frammenti di fregi e ornamenti dell’antica basilica, oltre a epigrafi cristiane, ed è sormontato da una balaustra decorata da statue di quattro papi.
L’interno basilicale è a tre navate divise da ventidue colonne antiche di granito, di vario diametro, tutte con capitelli ionici e corinzi, probabilmente provenienti dalle Terme di Caracalla. Il ricchissimo soffitto è a lacunari intagliati e dorati con fondi policromi, su disegno del Domenichino (1617) con al centro l’immagine de “L’Assunta”. Nel 1860, il pavimento fu quasi del tutto ricostruito dall’architetto Vespignani con i mosaici pavimentali tipici del XIII secolo. Nel catino e nell’arco absidale, oltre ai mosaici con le storie della Vergine di Pietro Cavallini (1291), si trovano i mosaici realizzati intorno al 1140, dopo la morte di Papa Innocenzo II, che vi è rappresentato con il modellino della chiesa.