Con Valeria Marino
Visita guidata + biglietto di ingresso + diritti di prenotazione: Eu 25,00 iscritti a Flumen (Eu 28,00 non iscritti)
Per la prima volta a Roma è possibile ammirare circa 20 capolavori autografi, disegni e dipinti, di Giuseppe Arcimboldi meglio noto come Arcimboldo, provenienti da Basilea, Denver, Houston, Monaco di Baviera, Stoccolma, Vienna, Como, Cremona, Firenze, Genova, Milano. L’occasione è unica anche per la difficoltà di ottenere i prestiti delle sue opere, che spiega la rarità delle esposizioni dedicate a questo particolarissimo artista. La mostra si articola in 6 sezioni: nella sala introduttiva è esposto il celeberrimo Autoritratto cartaceo, dove Arcimboldo si presenta come scienziato, filosofo e inventore nell’ambiente dei letterati e degli umanisti milanesi dell’epoca. L’allestimento ripercorre quindi l’ambiente milanese, con opere di artisti a lui contemporanei, e il periodo di Vienna e Praga in cui l’artista divenne il ritrattista della corte asburgica e dove realizza le famose personificazioni delle stagioni Primavera, Estate, Autunno, Inverno in dialogo con gli Elementi: Acqua, Aria, Fuoco, Terra. Un capitolo a parte è riservato agli studi naturalistici e successivamente alle Teste Reversibili, immagini di nature morte, di raffinata ambiguità visiva, che, ruotate di 180 gradi, assumono una conformazione del tutto diversa, in rapporto con il nascente genere della natura morta, che si andava affermando nella Milano di fine Cinquecento – inizio Seicento. La quinta sezione mostra veri e propri paradossi iconici: busti che a un primo sguardo appaiono del tutto naturali, ma che in realtà sono costruiti attraverso il sapiente incastro logico di forme diverse, naturali o artificiali. Le Pitture Ridicole concludono l’esposizione: Arcimboldo fu un maestro del gioco e dell’ironia, proseguendo la tradizione leonardesca e lombarda della caricatura, come nelle personificazioni dei mestieri.