Raccontato da Barbara Di Lorenzo
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È il più antico battistero monumentale, il cui titolo è San Giovanni in Fonte, edificato nel IV secolo dall’imperatore Costantino assieme alla Basilica di San Giovanni in Laterano, su una villa del I secolo e su un edificio termale del II, come luogo di culto per la comunità cristiana. Parte integrante del complesso del Laterano e della residenza dei Pontefici, il Battistero rimase sempre operante e con un ruolo centrale nella vita della Roma cristiana. Il fregio esterno del 1657, decorato con gli stemmi della famiglia Chigi, è opera di Francesco Borromini mentre di particolare interesse è l’antico ingresso realizzato con un frammento di architrave romano. L’interno è a pianta ottagonale: al centro, si trova un anello di otto colonne di porfido con capitelli corinzi che sorregge un architrave, sempre ottagonale. Al di sopra è un secondo ordine di colonne più piccole, in marmo bianco. L’antico portico del Battistero fu trasformato nel 1054 in due cappelle: rispettivamente la cappella delle sante Rufina e Seconda e la Cappella dei Santi Cipriano e Giustina, al cui interno, in una piccola abside, vi è un mosaico del V secolo.
Durante il pontificato di Ilaro (461 – 468), il Battistero fu impreziosito da tre cappelle che si aprivano su tre lati: la cappella dedicata a San Giovanni Battista, la cappella della Santa Croce, e la cappella del lato est, dedicata a San Giovanni Evangelista, conserva la sua forma originaria a croce greca con mosaico centrale.
Particolarmente di rilievo la Cappella di San Venanzio, con soffitto ligneo del XVI secolo e mosaici bizantini nell’arco trionfale dell’abside.