Con Valeria Marino
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La definizione maniera venne impiegata per la prima volta da Giorgio Vasari nelle sue Vite (1550), convinto che la storia dell’arte, iniziata con Giotto e da allora gradualmente migliorata, avesse raggiunto la perfezione con i grandi maestri del Rinascimento. Per gli artisti successivi non c’era speranza di migliorare ancora, ad essi non restava altra alternativa all’imitazione dei grandi geni del passato: il Manierismo, ovvero lo uno stile che imita lo stile di altri che attraversa un periodo storico-artistico piuttosto lungo che spesso corrisponde all’arte di tutto il Cinquecento, e Roma è uno dei centri creativi più importanti.
L’oratorio fu costruito per ospitare le riunioni della Confraternita del Santissimo Crocifisso a ricordo di un “prodigio” accaduto nel 1519: la chiesa fu pressoché distrutta da un furioso incendio e si salvò solo una parete che ospitava un crocifisso ligneo del Quattrocento. Il Crocifisso fu poi più volte portato in processione dalla chiesa di San Marcello a San Pietro durante la pestilenza che attinse la Città negli anni successivi, con ampio seguito devozionale. Nacquero così le processioni del Crocifisso, molto seguite a Roma e organizzate dalla Confraternita con percorso che andava dalla chiesa fino a San Pietro in Vaticano, la sera del Giovedì Santo.
Nel 1562 la Confraternita decise la costruzione di un nuovo oratorio ed affidò la costruzione all’architetto Giacomo della Porta, che portò a termine i lavori nel 1568.
Durante la Repubblica Romana del 1798-99 l’oratorio fu depredato e devastato, e rimase fatiscente per una ventina d’anni; fu restaurato nel 1821, come ricorda un’epigrafe in loco.
L’interno dell’oratorio si presenta a navata unica e le pareti ospitano affreschi (Le Storie della Croce) incentrati sul tema della croce e del suo ritrovamento alla cui opera parteciparono i maggiori pittori manieristi operanti a Roma alla fine del XVI secolo: Giovanni de Vecchi, il Pomarancio, Cesare Nebbia.
Dal tardo Cinquecento l’oratorio del Ss. Crocifisso fu sede di importanti esecuzioni di musica sacra, nel periodo di quaresima e per la festa della Croce, affidate di volta in volta a maestri del calibro di Govanni da Palestrina e altri.