Con Barbara Di Lorenzo
Visita guidata + biglietto d’ingresso + sistema di amplificazione: Eu 23,00 iscritti a Flumen (Eu 26,00 non iscritti)
Palazzo Altemps celebra il ventennale della sua apertura al pubblico presentando una mostra sorprendente: Citazioni pratiche. Fornasetti a Palazzo Altemps. L’arte onirica e irriverente di Piero Fornasetti si confronta e dialoga con l’antica collezione permanente di sculture e gli spazi di Palazzo Altemps, per un percorso attraverso 800 pezzi, dal cortile alle stanze affrescate, passando per il teatro, che testimoniano il genio creativo del prolifico Maestro. Disegni, mobili e accessori si alternano nelle sale museali e ripercorrono la produzione dell’Atelier Fornasetti, dagli anni Trenta a oggi, rivelandosi come qualcosa di più di semplici oggetti decorati: «un invito alla fantasia, a pensare», come raccontava lo stesso Piero Fornasetti.
La mostra, attraverso i tratti fantastici, giocosi e onirici delle creazioni di Fornasetti, mette in evidenza la duplice anima di Palazzo Altemps: nato come casa aristocratica dove si sono succeduti componenti delle famiglie Riario, Medici, Orsini, Altemps e Hardouin, nel 1997 diventa la sede del Museo Nazionale Romano dedicata alla storia del collezionismo antiquario dove, nel rispetto della vocazione storica della residenza, sono esposte le bellissime collezioni di statuaria antica delle grandi famiglie nobili romane.
Questo ricco e articolato percorso storico entra quindi in relazione con le decorazioni d’interni e gli oggetti creati da Piero Fornasetti (1913-1988) e da suo figlio Barnaba (1950), eclettici indagatori del quotidiano. L’esposizione propone un itinerario che si apre en plein air dal cortile e si snoda nelle sale museali, in cui gli antichi capolavori scultorei e le decorazioni rinascimentali incontrano i lavori senza tempo di Fornasetti. Il gruppo scultoreo del “Galata Suicida” è immerso in un set scenografico, stagliandosi come protagonista di una pièce teatrale, su un fondale alto sei metri raffigurante l’opera “Follia Pratica” o, ancora, una colonia di gatti in ceramica è pigramente accovacciata sui resti di antiche mura, e trompe-l’oeil di rovine si alternano a vestigia reali in un gioco di rimandi.