Con Barbara Di Lorenzo
Visita guidata: Eu 10,00 iscritti a Flumen / Eu 12,00 non iscritti
Biglietto di ingresso: Eu 1,50 (biglietto Metro) / gratis con abbonamento Metrebus
Noleggio sistema di amplificazione: Eu 2,00
Non è una stazione della metropolitana qualunque quella di largo Brindisi a San Giovanni, da poco inaugurata e già ribattezzata la stazione museo. Perché per i passeggeri, attraversarla, rappresenta un vero e proprio viaggio, anzi una discesa nella storia, tra reperti archeologici esposti in teche lungo le pareti, pannelli esplicativi e soprattutto un affascinante passaggio da un piano all’altro scandagliato dalla misurazione temporale delle fasi storiche e dell’attività umana, dall’età contemporanea fino a quella preistorica. Questa stazione è la prima a Roma ad adottare i più recenti criteri di allestimento di tipo museografico/archeologico: una selezione di importanti reperti provenienti dagli scavi che hanno interessato in questi anni la realizzazione della linea di metropolitana sono stati restaurati ed esposti all’interno della stazione con lo scopo far percepire al viaggiatore, anche al più distratto, l’attraversamento fisico della Storia, in senso spaziale e temporale. Sono tre i piani di questa stazione per i quali è stato necessario scavare nel corso di tre anni, tra il 2010 e il 2013, a quasi 30 metri sotto sotto il livello del suolo moderno, fino al cosiddetto “terreno vergine”, dove la presenza dell’uomo è assente, quello di molto precedente alla fondazione di Roma. Ne è emerso un sito complesso e pluristratificato di circa 3.000 mq, rimasto nascosto per secoli e anche millenni: prima dell’attuale massiccia, e brutale, urbanizzazione la zona era un’area caratterizzata da alture e valli dove scorreva l’acqua, e le grandi tubature di un impianto di irrigazione di prima età imperiale lo testimoniano, così come i resti di una grande azienda agricola, che si estende ben oltre i confini del cantiere di scavo, proprio sotto l’inferno del traffico di piazza San Giovanni.
San Giovanni è la prima ma non sarà l’ultima stazione con una tale valenza storico-culturale: la prossima stazione di via Amba Aradam sarà ancora più clamorosa con l’esposizione dei resti di un impianto militare di età Adrianea.