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Con Barbara Di Lorenzo

Quota di partecipazione + biglietto di ingresso e prenotazione: Eu 20,00

Dopo un accurato restauro durato due anni, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha finalmente riaperto al pubblico l’Aula Ottagonale delle Terme di Diocleziano, più comunemente conosciuta come Il Planetario da quando venne inaugurato il 28 ottobre 1928, diventando per molto tempo il Planetario più grande d’Europa. Un tale primato fu possibile poiché venne semplicemente utilizzata una delle immense aule appartenenti all’impianto termale pubblico più grande mai costruito in antichità.

Le più grandi e sontuose terme costruite a Roma, sul colle Viminale, occupavano quasi 14 ha, e vi potevano accedere fino a 3000 persone contemporaneamente. I suoi resti architettonici sono ancora distribuiti in un’ampia area della città moderna, tra le attuali piazza della Repubblica, piazza dei Cinquecento, via Volturno e via XX Settembre.

Le recenti operazioni di consolidamento dell’Aula Ottagona hanno provveduto alla messa in sicurezza del complesso, restituendo consistenza e stabilità alle strutture antiche; un attento lavoro di micro sabbiatura a pressione controllata sull’intradosso della cupola della Rotunda Diocletiani, ha riportato alla luce l’originaria tessitura muraria e le costolature dell’antica calotta.

L’Aula è situata nell’angolo occidentale del corpo centrale delle Terme e presenta una pianta composita di forma quadrata all’esterno e ottagonale all’interno. La copertura, ancora quella originaria, è costituita da una cupola ad ombrello con otto costolature che, secondo la documentazione cinquecentesca di Baldassarre Peruzzi, erano decorate da stucchi figurati.

La sua ubicazione tra calidarium e palestra e l’assenza di sistemi di riscaldamento ha fatto supporre che la sala fungesse da frigidarium minore, connesso con la piscina occidentale.

Al disotto dell’attuale livello di calpestio è possibile visitare le stratigrafie precedenti costituite da strutture di età flavia e di prima età imperiale. All’interno dell’Aula invece sono esposte alcune sculture in marmo provenienti dalle più importanti terme di Roma e di Cirene con l’obiettivo di fornire al visitatore una panoramica importante degli apparati decorativi scultorei degli impianti termali pubblici in età imperiale a Roma e nelle province.

La visita è a permesso speciale e i posti disponibili molto limitati, massimo 20 partecipanti.

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