Con Barbara Di Lorenzo
Quota di partecipazione + biglietto di ingresso e prenotazione: Eu 30,00
Oltre ai due piani in alzato, che in alcuni punti misurano ben 37 metri d’altezza, delle grandiose Terme di Caracalla sono conservati anche tre livelli sotterranei. È nei sotterranei il fulcro della vita delle terme, il luogo dove lavoravano centinaia di schiavi e di operai specializzati per far funzionare la complessa macchina tecnologica delle terme. Lì erano collocati i forni necessari per il riscaldamento delle acque destinate al caldarium e alle saune. La parte senz’altro meno nota delle terme è proprio costituita dai sotterranei di servizio, conservati per circa 2 Km, ma ancora in gran parte da esplorare per una lunghezza pari al doppio del conosciuto: un dedalo di grandi gallerie carrozzabili che corrono sotto buona parte dell’edificio, dove si trovavano tutti i depositi di legname, un mulino, un mitreo, l’impianto di riscaldamento ma anche quello idrico, una fitta rete di piccole gallerie che serviva per la posa delle tubazioni in piombo e la gestione dell’adduzione e della distribuzione dell’acqua. L’impianto idrico doveva essere perfettamente organizzato per sopperire alle necessità di un complesso termale così grande e con un numero di frequentatori che poteva essere di 6-8 mila persone al giorno. Il mitreo delle terme di Caracalla, il più vasto tra quelli rinvenuti a Roma, venne individuato nel 1912 proprio all’interno di uno dei fitti corridoi sotterranei dell’impianto termale, presso l’esedra di nord-ovest. È datato al III secolo d.C., poco dopo la costruzione delle terme.
La visita ai sotterranei delle terme di Caracalla, e soprattutto al suo Mitreo, è consentito al pubblico solo nelle rare occasione di eventi speciali; i posti disponibili sono molto limitati (solo 24 persone per ogni gruppo).