“Il paese nel quale vivo è un vero giardino; ho nelle mani il modo di rendere quattrocentomila anime felici; di proteggere le scienze e le arti; non sono ambiziosa ed ho la speranza di passare qui un grande numero d’anni, che si rassomiglieranno tutti ma che tutti saranno dolci e tranquilli”.
“A Parma non è difficile vivere, a patto di saper dar ragione all’interlocutore in una discussione a carattere musicale o gastronomico”.
Maria Luigia d’Austria, Diari e Carteggi
“Parma era sotto una trapunta di nebbia. Le torri dei Paolotti, i campanili di San Giovanni e del Duomo vi scomparivano dentro sciogliendo la loro geometria. Una serata d’altri tempi, quando le stagioni non s’erano ancora mischiate. Di quelle che richiudono la città in un guscio vaporoso e la fanno tornare improvvisamente familiare spegnendo l’eccitazione, i rombi e la frenesia. Nel nebbione, Parma aveva smesso di urlare. Sussurrava come le vecchie in chiesa.”
Valerio Varesi, Oro, incenso e polvere