Con Laura Angelelli
Visita guidata + noleggio sistema di amplificazione: Eu 12,00 (Eu 15,00 non iscritti a Flumen)
Ingresso gratuito
Il Roseto Comunale di Roma si sviluppa sulle pendici dell’Aventino, in una magnifica posizione panoramica di fronte ai resti del Palatino e del Circo Massimo. Il giardino segue la pendenza del terreno con una forma ad anfiteatro. Il disegno architettonico vuole mimetizzare la frattura orizzontale costituita da via di valle Murcia, che divide il giardino in due parti. Fin dal III sec. a.c. il luogo in cui sorge il roseto era dedicato ai fiori. Tacito, negli Annales, parla di un tempio dedicato alla dea Flora, i cui festeggiamenti, “floralia”, si svolgevano in primavera nel Circo Massimo. Ricoperto di orti e vigne fino a tutto il XVI sec., divenne, nel 1645, l’Orto degli Ebrei con annesso il piccolo cimitero della Comunità. Dal 1934, anno del trasferimento del cimitero ebraico al Verano, l’area, destinata dal piano regolatore generale di Roma a Parco, rimase incolta fino al 1950, quando divenne sede del nuovo roseto comunale. L’antico, che si trovava sul colle Oppio, era andato distrutto nella seconda guerra mondiale. Come ringraziamento alla comunità ebraica, che aveva permesso di ricreare il roseto in un luogo sacro, venne posta all’ingresso del giardino una stele in ricordo della precedente destinazione, e i vialetti che dividono le aiuole nell’area collezione, assunsero la forma della menorah, il candelabro a sette bracci, simbolo dell’Ebraismo. L’idea di un roseto a Roma si deve all’interessamento della Contessa Mary Gailey Senni, al suo amore per la natura e a una notevole conoscenza botanica. Americana di nascita, si sposò con un conte italiano e rimase a vivere in Italia. Il Roseto ospita circa 1.100 specie di rose provenienti da tutto il mondo, persino dalla Cina e dalla Mongolia.