“…Senti come grida la Peccatrice? Senti come singhiozza il Prediletto? Veramente la rossa veste della donna prona alle ginocchia della Santa Madre era come il grido della passione ancor tumida di torbo sangue. Gli sbattimenti interrotti della luce sul mantello giallastro del Discepolo erano come i singhiozzi dell’anima percossa. Gli uomini sugli scalèi erano come presi nella violenza di un vento fatale. La forza si agitava nei loro muscoli come un’angoscia.”
Sono queste le parole vibranti che Gabriele D’Annunzio mette in bocca a un suo personaggio nel romanzo Forse che sì forse che no estasiato davanti al quadro della Deposizione di Rosso Fiorentino esposta nella Pinacoteca Civica di Volterra, una delle mete principali di questo nuovo viaggio italiano. Ma D’Annunzio continuerà ad omaggiare la bellissima Volterra anche in un’altra occasione, nella poesia a lei dedicata dove la cittadina toscana è annoverata tra le Città del Silenzio: su l’etrusche tue mura, erma Volterra, fondate nella rupe …, a sottolineare il particolare territorio e soprattutto la fondamentale origine etrusca del luogo.
Velàthri, questo è il nome etrusco di Volterra, celebre per l’estrazione e la lavorazione dell’alabastro, conserva oggi un bellissimo centro storico che racconta la sua ininterrotta storia fatta di ricchezza e potere, dall’età etrusca, all’inevitabile fase romana fino alla trasformazione in splendida città medievale.
ACCOMPAGNA IL VIAGGIO
Valeria Marino: storica dell’arte, laureata a Roma La Sapienza dove collabora da anni con la cattedra di Iconografia e Iconologia; ha pubblicato saggi sulla pittura sacra a Ferrara e sulla decorazione manieristica a Malta. Conduce durante l’anno numerosi cicli di lezioni, conferenze e percorsi itineranti sui grandi temi dell’arte, impegnata da sempre nella divulgazione culturale ad alti livelli. È una collaboratrice storica di Flumen, con cui ha condotto innumerevoli visite guidate, lezioni, gite e viaggi, in Italia e all’estero.
Autrice dei recenti cicli di video-lezioni “Il primo Manierismo” e “I Fiamminghi primitivi” (disponibili all’interno della Videoteca on line di Flumen).