Il confine tra terre conosciute e terre inesplorate è rappresentato dalle Colonne d’Ercole, due promontori rocciosi che la tradizione colloca tra la Rocca di Gibilterra e il Jebel Musa, sulle coste europee e africane, una volta chiamate Calpe e Abila, il punto di incontro tra il Mediterraneo e l’oceano Atlantico.
Ercole ricevette da Euristeo l’ordine di recuperare le mandrie di Gerione custodite presso l’isola Eurizia, nell’Oceano, di fronte a Cadice. L’eroe si spinse sino alle pendici dei promontori Calpe e Abila, estremi confini del mondo occidentale oltre i quali nessun mortale osava spingersi. Sulle rive dello stretto fece erigere due colonne sormontate da una statua rivolta a est recante nella mano destra una chiave, quasi ad aprire una porta, e sulla sinistra l’iscrizione non plus ultra. In questo modo Ercole definiva il limite del mondo civilizzato, sottolineando il divieto per i mortali di spingersi oltre, in direzione dell’Oceano.
Le Colonne d’Ercole rappresentano il limite oltre il quale prende le mosse la ricerca della verità e quindi il lento percorso di perfezionamento dell’Uomo. Oltre le Colonne, oltre il mondo conosciuto, c’è sempre la speranza di trovare terre migliori, più ricche: Platone vi colloca la mitica e ricca Atlantide e Dante vi pone, dopo cinque mesi di navigazione, il monte del Purgatorio che Ulisse e i suoi compagni riescono a vedere prima di venire inghiottiti nel mare da un turbine divino.
L’un lito e l’altro vidi infin la Spagna,
fin nel Morrocco, e l’isola d’i Sardi,
e l’altre che quel mare intorno bagna.
Io e’ compagni eravam vecchi e tardi
quando venimmo a quella foce stretta
dov’Ercule segnò li suoi riguardi
Divina Commedia, Canto XXVI
Viaggio condotto da
Carla Vaudo, archeologa e storica dell’arte medievale. Da oltre vent’anni con Flumen ha ideato e realizzato un’infinità di viaggi, corsi e conferenze, visite guidate e laboratori didattici. È la responsabile della sede Flumen di Latina. È laureata e specializzata in Archeologia Medievale presso la Sapienza di Roma, diplomata e perfezionata in Archeologia Cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, e ha condotto numerose campagne di scavo.
Autrice dei recenti cicli di video-lezioni: I Longobardi in Italia, I Bizantini in Italia, I Normanni in Italia, La Simbologia Medievale, Islam Medievale, Il Cammino di Santiago, Monaci-Eremi-Abbazie, L’Arte Romanica, La Via Francigena oltre che del ciclo di video-narrazioni musicali Luce-Tempo-Dono e Viaggio a Granada, disponibili tutte all’interno della Videoteca di Flumen.
Gabriele Rossoni dal 1996 è fondatore e presidente di Associazione Culturale Flumen. È laureato in Archeologia del Vicino Oriente Antico e dottore di ricerca in Archeologia Orientale. Ha partecipato per 12 anni agli scavi archeologici dell’antica Ebla in Siria e dal 1989 alle ricerche sull’isola di Mozia, come collaboratore della Soprintendenza di Trapani e come co-direttore di missione con l’Università La Sapienza di Roma.
Autore dei cicli di video-conferenze “Storia di Ebla, la città ritrovata”, “Fenici. Il popolo della porpora” e “Città e Carovane. Petra, Palmira, Arabia Felix”, disponibili all’interno della Videoteca online di Flumen. Autore dei video della trilogia siriana: «La Siria di Agatha Christie», «Aureliano a Palmira» e «Il Racconto di Ebla» pubblicati nel canale YouTube di Flumen.