Raccontato da Barbara Di Lorenzo
24 agosto del 79 dC, è la data, secondo l’interpretazione tradizionale del testo di Plinio, dell’inizio della più famosa e tragica eruzione vulcanica dell’umanità. È il giorno in cui il cono del Vesuvio esplose rovesciando nella popolazione di un bellissimo territorio, fertile e ospitale, una nube di morte che non lasciò scampo. Di questo, tra noi moderni, ancora si parla perché il mondo che scorreva tranquillo fino a quella funesta giornata, proprio grazie a questo evento straordinariamente letale è rimasto bloccato nel tempo. Sembra quasi che il sacrificio di Pompei, Ercolano e di tante altre cittadine fosse stato deciso da un destino storico per farci conoscere realmente, come mai in nessun altro antico monumento o insediamento umano, la vita dei nostri predecessori. Per conoscere Roma, le cui antiche tracce sono state per gran parte distrutte o spogliate, si dice che bisogna vedere Pompei dove tutto è rimasto come in un giorno d’estate del I secolo dopo Cristo.
E questo giorno, nel racconto di Barbara Di Lorenzo, lo vogliamo rivivere passeggiando nelle strade della città e tra i suoi abitanti indaffarati nelle loro quotidiane occupazioni, inconsapevoli di ciò che stava per accadere.