KEMET: così in geroglifico veniva identificato dagli Egiziani il loro paese, una striscia verdissima adagiata tra il Sahara inospitale e le aride montagne del deserto orientale. Kemet significa “nero”, nero come il limo del Nilo che per migliaia di anni ha fertilizzato una terra ostile e che ha permesso ai suoi abitanti di sviluppare una civiltà straordinaria, modello di cultura e ricchezza per i popoli del Mediterraneo. Dei, uomini, templi, miti e culti egiziani hanno rappresentato per secoli una sfida alla comprensione e alla meraviglia di Babilonesi, Assiri, Greci e Romani, tra assimilazione e conquista, tra fascino e dissidio. Questo è l’Egitto che cercheremo di scoprire insieme attraverso un percorso che inizia con la costruzione di una entità statale, passa attraverso la religiosità, i templi e i culti, ci conduce nella complessità del rapporto con la morte per approdare infine alla storia dell’Egittomania e alla decifrazione dei geroglifici.
Pierfrancesco Vecchio è un archeologo orientalista. È Dottore di Ricerca in Studi Storici e Specializzato in Archeologia Fenicio-Punica. Ha condotto innumerevoli scavi archeologici in Italia, tra cui nell’isola di Mozia in Sicilia, e in Medio Oriente, di recente in Iran. Collaboratore di Flumen da sempre, ha condotto in oltre 25 anni di attività moltissimi viaggi in nord Africa, Medio Oriente, sud Arabia e centro Asia.