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    SECOLO 1800 / Ciclo Completo

    Il prezzo originale era: €75.00.Il prezzo attuale è: €50.00.
    Con Valeria Marino Enormi i mutamenti storici che ebbero inizio tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento: la rivoluzione industriale in Inghilterra, la rivoluzione americana e quella francese ed infine il periodo napoleonico sono eventi epocali che trasformarono del tutto la situazione economica, politica e sociale dell'Europa occidentale e dell'America settentrionale. Il XIX secolo fu dunque caratterizzato dalla diffusione in tutta l'Europa e negli Stati Uniti delle industrie che imposero nuove forme di produzione, accelerarono lo sviluppo economico e mutarono i rapporti tra le classi sociali. L'ascesa della borghesia e lo sviluppo industriale spinsero le grandi potenze europee ad estendere i loro domini negli altri continenti alla ricerca di nuovi mercati e materie prime provocando rivalità internazionali sempre più laceranti che condussero inesorabilmente ai conflitti mondiali dell’inizio del secolo successivo. L’arte e la pittura nel XIX secolo sarà quindi una straordinaria vetrina ed espressione di questi mutamenti, a partire dal gusto neoclassico dei primi anni e alla successiva diffusione degli impeti emotivi ma anche ideologici del Romanticismo fino alle innovazioni tecniche e concettuali dell’Impressionismo e delle prime Avanguardie che si affacciavano nel “terribile” secolo successivo.
  • Con Valeria Marino Enormi i mutamenti storici che ebbero inizio tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento: la rivoluzione industriale in Inghilterra, la rivoluzione americana e quella francese ed infine il periodo napoleonico sono eventi epocali che trasformarono del tutto la situazione economica, politica e sociale dell'Europa occidentale e dell'America settentrionale. Il XIX secolo fu dunque caratterizzato dalla diffusione in tutta l'Europa e negli Stati Uniti delle industrie che imposero nuove forme di produzione, accelerarono lo sviluppo economico e mutarono i rapporti tra le classi sociali. L'ascesa della borghesia e lo sviluppo industriale spinsero le grandi potenze europee ad estendere i loro domini negli altri continenti alla ricerca di nuovi mercati e materie prime provocando rivalità internazionali sempre più laceranti che condussero inesorabilmente ai conflitti mondiali dell’inizio del secolo successivo. L’arte e la pittura nel XIX secolo sarà quindi una straordinaria vetrina ed espressione di questi mutamenti, a partire dal gusto neoclassico dei primi anni e alla successiva diffusione degli impeti emotivi ma anche ideologici del Romanticismo fino alle innovazioni tecniche e concettuali dell’Impressionismo e delle prime Avanguardie che si affacciavano nel “terribile” secolo successivo.
  • Con Valeria Marino Enormi i mutamenti storici che ebbero inizio tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento: la rivoluzione industriale in Inghilterra, la rivoluzione americana e quella francese ed infine il periodo napoleonico sono eventi epocali che trasformarono del tutto la situazione economica, politica e sociale dell'Europa occidentale e dell'America settentrionale. Il XIX secolo fu dunque caratterizzato dalla diffusione in tutta l'Europa e negli Stati Uniti delle industrie che imposero nuove forme di produzione, accelerarono lo sviluppo economico e mutarono i rapporti tra le classi sociali. L'ascesa della borghesia e lo sviluppo industriale spinsero le grandi potenze europee ad estendere i loro domini negli altri continenti alla ricerca di nuovi mercati e materie prime provocando rivalità internazionali sempre più laceranti che condussero inesorabilmente ai conflitti mondiali dell’inizio del secolo successivo. L’arte e la pittura nel XIX secolo sarà quindi una straordinaria vetrina ed espressione di questi mutamenti, a partire dal gusto neoclassico dei primi anni e alla successiva diffusione degli impeti emotivi ma anche ideologici del Romanticismo fino alle innovazioni tecniche e concettuali dell’Impressionismo e delle prime Avanguardie che si affacciavano nel “terribile” secolo successivo.
  • Con Valeria Marino Enormi i mutamenti storici che ebbero inizio tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento: la rivoluzione industriale in Inghilterra, la rivoluzione americana e quella francese ed infine il periodo napoleonico sono eventi epocali che trasformarono del tutto la situazione economica, politica e sociale dell'Europa occidentale e dell'America settentrionale. Il XIX secolo fu dunque caratterizzato dalla diffusione in tutta l'Europa e negli Stati Uniti delle industrie che imposero nuove forme di produzione, accelerarono lo sviluppo economico e mutarono i rapporti tra le classi sociali. L'ascesa della borghesia e lo sviluppo industriale spinsero le grandi potenze europee ad estendere i loro domini negli altri continenti alla ricerca di nuovi mercati e materie prime provocando rivalità internazionali sempre più laceranti che condussero inesorabilmente ai conflitti mondiali dell’inizio del secolo successivo. L’arte e la pittura nel XIX secolo sarà quindi una straordinaria vetrina ed espressione di questi mutamenti, a partire dal gusto neoclassico dei primi anni e alla successiva diffusione degli impeti emotivi ma anche ideologici del Romanticismo fino alle innovazioni tecniche e concettuali dell’Impressionismo e delle prime Avanguardie che si affacciavano nel “terribile” secolo successivo.
  • Con Valeria Marino Enormi i mutamenti storici che ebbero inizio tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento: la rivoluzione industriale in Inghilterra, la rivoluzione americana e quella francese ed infine il periodo napoleonico sono eventi epocali che trasformarono del tutto la situazione economica, politica e sociale dell'Europa occidentale e dell'America settentrionale. Il XIX secolo fu dunque caratterizzato dalla diffusione in tutta l'Europa e negli Stati Uniti delle industrie che imposero nuove forme di produzione, accelerarono lo sviluppo economico e mutarono i rapporti tra le classi sociali. L'ascesa della borghesia e lo sviluppo industriale spinsero le grandi potenze europee ad estendere i loro domini negli altri continenti alla ricerca di nuovi mercati e materie prime provocando rivalità internazionali sempre più laceranti che condussero inesorabilmente ai conflitti mondiali dell’inizio del secolo successivo. L’arte e la pittura nel XIX secolo sarà quindi una straordinaria vetrina ed espressione di questi mutamenti, a partire dal gusto neoclassico dei primi anni e alla successiva diffusione degli impeti emotivi ma anche ideologici del Romanticismo fino alle innovazioni tecniche e concettuali dell’Impressionismo e delle prime Avanguardie che si affacciavano nel “terribile” secolo successivo.
  • Con Valeria Marino Enormi i mutamenti storici che ebbero inizio tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento: la rivoluzione industriale in Inghilterra, la rivoluzione americana e quella francese ed infine il periodo napoleonico sono eventi epocali che trasformarono del tutto la situazione economica, politica e sociale dell'Europa occidentale e dell'America settentrionale. Il XIX secolo fu dunque caratterizzato dalla diffusione in tutta l'Europa e negli Stati Uniti delle industrie che imposero nuove forme di produzione, accelerarono lo sviluppo economico e mutarono i rapporti tra le classi sociali. L'ascesa della borghesia e lo sviluppo industriale spinsero le grandi potenze europee ad estendere i loro domini negli altri continenti alla ricerca di nuovi mercati e materie prime provocando rivalità internazionali sempre più laceranti che condussero inesorabilmente ai conflitti mondiali dell’inizio del secolo successivo. L’arte e la pittura nel XIX secolo sarà quindi una straordinaria vetrina ed espressione di questi mutamenti, a partire dal gusto neoclassico dei primi anni e alla successiva diffusione degli impeti emotivi ma anche ideologici del Romanticismo fino alle innovazioni tecniche e concettuali dell’Impressionismo e delle prime Avanguardie che si affacciavano nel “terribile” secolo successivo.
  • Raccontato da Gabriele Rossoni

    Alla fine del IV millennio aC i territori attraversati dai fiumi Tigri e Eufrate in Mesopotamia e dal Nilo in Egitto sono stati lo scenario del sorgere della Rivoluzione Urbana, uno dei momenti fondanti della nostra civiltà. In queste zone geografiche l’essere umano, grazie a situazioni ambientali assai più favorevoli, diventa stanziale mutando del tutto il suo sistema di vita che migliora decisamente. Si concentra e prolifica in luoghi che assumeranno sempre più l’aspetto di centri urbani con tutte le più tipiche caratteristiche architettoniche e sociali. Pianura e montagna, terre fertili e deserto rappresentano un binomio imprescindibile per comprendere la storia del Vicino Oriente, i luoghi in cui grandi città che hanno generato potenti regni e imperi e le immense aree aride attraversate da strade e carovane che collegavano merci, persone e idee per migliaia di chilometri, dal Mediterraneo al più lontanto Oriente. Così a partire dalle città-stato sumeriche del III millennio aC fino ai grandi imperi assiri e babilonesi del I millennio, e poi ancora in età classica tra i regni ellenistici fino al dominio di Roma, stanziali e nomadi hanno interagito nella gestione della fitta rete delle vie di collegamento lungo le quali sorsero città ricche e bellissime che sono entrate nella leggenda, come Petra, favolosa capitale dei Nabatei, Palmira, grande oasi nel deserto siriano, o le lontane città dell’Arabia Felix, il punto di partenza delle lunghe carovane che, cariche di incenso e di tanti altri aromata, risalivano la penisola araba.

    Raccontato da Gabriele Rossoni, archeologo orientalista, in 5 video-conferenze.

  • Raccontato da Gabriele Rossoni

    Alla fine del IV millennio aC i territori attraversati dai fiumi Tigri e Eufrate in Mesopotamia e dal Nilo in Egitto sono stati lo scenario del sorgere della Rivoluzione Urbana, uno dei momenti fondanti della nostra civiltà. In queste zone geografiche l’essere umano, grazie a situazioni ambientali assai più favorevoli, diventa stanziale mutando del tutto il suo sistema di vita che migliora decisamente. Si concentra e prolifica in luoghi che assumeranno sempre più l’aspetto di centri urbani con tutte le più tipiche caratteristiche architettoniche e sociali. Pianura e montagna, terre fertili e deserto rappresentano un binomio imprescindibile per comprendere la storia del Vicino Oriente, i luoghi in cui grandi città che hanno generato potenti regni e imperi e le immense aree aride attraversate da strade e carovane che collegavano merci, persone e idee per migliaia di chilometri, dal Mediterraneo al più lontanto Oriente. Così a partire dalle città-stato sumeriche del III millennio aC fino ai grandi imperi assiri e babilonesi del I millennio, e poi ancora in età classica tra i regni ellenistici fino al dominio di Roma, stanziali e nomadi hanno interagito nella gestione della fitta rete delle vie di collegamento lungo le quali sorsero città ricche e bellissime che sono entrate nella leggenda, come Petra, favolosa capitale dei Nabatei, Palmira, grande oasi nel deserto siriano, o le lontane città dell’Arabia Felix, il punto di partenza delle lunghe carovane che, cariche di incenso e di tanti altri aromata, risalivano la penisola araba.

    Raccontato da Gabriele Rossoni, archeologo orientalista, in 5 video-conferenze.

  • Raccontato da Gabriele Rossoni

    Alla fine del IV millennio aC i territori attraversati dai fiumi Tigri e Eufrate in Mesopotamia e dal Nilo in Egitto sono stati lo scenario del sorgere della Rivoluzione Urbana, uno dei momenti fondanti della nostra civiltà. In queste zone geografiche l’essere umano, grazie a situazioni ambientali assai più favorevoli, diventa stanziale mutando del tutto il suo sistema di vita che migliora decisamente. Si concentra e prolifica in luoghi che assumeranno sempre più l’aspetto di centri urbani con tutte le più tipiche caratteristiche architettoniche e sociali. Pianura e montagna, terre fertili e deserto rappresentano un binomio imprescindibile per comprendere la storia del Vicino Oriente, i luoghi in cui grandi città che hanno generato potenti regni e imperi e le immense aree aride attraversate da strade e carovane che collegavano merci, persone e idee per migliaia di chilometri, dal Mediterraneo al più lontanto Oriente. Così a partire dalle città-stato sumeriche del III millennio aC fino ai grandi imperi assiri e babilonesi del I millennio, e poi ancora in età classica tra i regni ellenistici fino al dominio di Roma, stanziali e nomadi hanno interagito nella gestione della fitta rete delle vie di collegamento lungo le quali sorsero città ricche e bellissime che sono entrate nella leggenda, come Petra, favolosa capitale dei Nabatei, Palmira, grande oasi nel deserto siriano, o le lontane città dell’Arabia Felix, il punto di partenza delle lunghe carovane che, cariche di incenso e di tanti altri aromata, risalivano la penisola araba.

    Raccontato da Gabriele Rossoni, archeologo orientalista, in 5 video-conferenze.

  • Raccontato da Gabriele Rossoni

    Alla fine del IV millennio aC i territori attraversati dai fiumi Tigri e Eufrate in Mesopotamia e dal Nilo in Egitto sono stati lo scenario del sorgere della Rivoluzione Urbana, uno dei momenti fondanti della nostra civiltà. In queste zone geografiche l’essere umano, grazie a situazioni ambientali assai più favorevoli, diventa stanziale mutando del tutto il suo sistema di vita che migliora decisamente. Si concentra e prolifica in luoghi che assumeranno sempre più l’aspetto di centri urbani con tutte le più tipiche caratteristiche architettoniche e sociali. Pianura e montagna, terre fertili e deserto rappresentano un binomio imprescindibile per comprendere la storia del Vicino Oriente, i luoghi in cui grandi città che hanno generato potenti regni e imperi e le immense aree aride attraversate da strade e carovane che collegavano merci, persone e idee per migliaia di chilometri, dal Mediterraneo al più lontanto Oriente. Così a partire dalle città-stato sumeriche del III millennio aC fino ai grandi imperi assiri e babilonesi del I millennio, e poi ancora in età classica tra i regni ellenistici fino al dominio di Roma, stanziali e nomadi hanno interagito nella gestione della fitta rete delle vie di collegamento lungo le quali sorsero città ricche e bellissime che sono entrate nella leggenda, come Petra, favolosa capitale dei Nabatei, Palmira, grande oasi nel deserto siriano, o le lontane città dell’Arabia Felix, il punto di partenza delle lunghe carovane che, cariche di incenso e di tanti altri aromata, risalivano la penisola araba.

    Raccontato da Gabriele Rossoni, archeologo orientalista, in 5 video-conferenze.

  • Raccontato da Gabriele Rossoni

    Alla fine del IV millennio aC i territori attraversati dai fiumi Tigri e Eufrate in Mesopotamia e dal Nilo in Egitto sono stati lo scenario del sorgere della Rivoluzione Urbana, uno dei momenti fondanti della nostra civiltà. In queste zone geografiche l’essere umano, grazie a situazioni ambientali assai più favorevoli, diventa stanziale mutando del tutto il suo sistema di vita che migliora decisamente. Si concentra e prolifica in luoghi che assumeranno sempre più l’aspetto di centri urbani con tutte le più tipiche caratteristiche architettoniche e sociali. Pianura e montagna, terre fertili e deserto rappresentano un binomio imprescindibile per comprendere la storia del Vicino Oriente, i luoghi in cui grandi città che hanno generato potenti regni e imperi e le immense aree aride attraversate da strade e carovane che collegavano merci, persone e idee per migliaia di chilometri, dal Mediterraneo al più lontanto Oriente. Così a partire dalle città-stato sumeriche del III millennio aC fino ai grandi imperi assiri e babilonesi del I millennio, e poi ancora in età classica tra i regni ellenistici fino al dominio di Roma, stanziali e nomadi hanno interagito nella gestione della fitta rete delle vie di collegamento lungo le quali sorsero città ricche e bellissime che sono entrate nella leggenda, come Petra, favolosa capitale dei Nabatei, Palmira, grande oasi nel deserto siriano, o le lontane città dell’Arabia Felix, il punto di partenza delle lunghe carovane che, cariche di incenso e di tanti altri aromata, risalivano la penisola araba.

    Raccontato da Gabriele Rossoni, archeologo orientalista, in 5 video-conferenze.

  • Raccontato da Marco Mancini ANATOLIA. LUNGO VIAGGIO STORICO, ARTISTICO E ARCHEOLOGICO NELLA TERRA TRA DUE CONTINENTI La penisola anatolica da sempre ha svolto un ruolo storico primario determinando molte volte i destini del nostro Mediterraneo e del mondo. Questo lungo viaggio attraverso il tempo ha inizio da quelle popolazioni che in Anatolia hanno avuto un ruolo egemone sin dall’età preclassica, tra la seconda metà del II millennio e la prima metà del primo millennio aC. Gli Ittiti dominarono su gran parte del Vicino Oriente Antico fronteggiando alla pari il potere dei faraoni d’Egitto, mentre il regno di Urartu, nelle terre dove nascerà l’Armenia storica, per lungo tempo tenne testa allo strapotere militare degli Assiri provenienti dall’alta valle del Tigri. Da Mègara, nel VII secolo aC, i Greci di Attica andarono a fondare Byzantion in un punto geografico di straordinaria importanza, lungo la strettoia del Bosforo che immetteva nel Mar Nero, il favoloso Ponto Eusino. Inizia così la storia di una delle città più famose e potenti di sempre, parte integrante anche del mondo romano e capitale dell’Impero Romano d’Oriente sotto il segno di Costantino. Da Costantinopoli a Istanbul, dai Bizantini agli Ottomani, il nuovo grande cambiamento è il risultato di un processo storico complesso e inesorabile, risultato della rapida diffusione dell’Islam nelle regioni orientali del Mediterraneo con l’affermarsi di etnie di origine nomadica sud arabica o, come fu per gli Ottomani, di origine centro asiatica. Si rinnova l’infinito contrasto storico tra l’Occidente greco-romano e cristiano e l’Oriente millenario che per molti secoli vedrà la Sublime Porta di Istanbul dominare pesantemente su tre continenti: Asia, Africa e Europa. Ma il declino giunge inesorabile per tutti e l’Impero Ottomano si disgrega rapidamente all’inizio del ‘900 lasciandoci la complessa eredità di confrontarci con squilibri politici ed economici molto profondi. L’ultima fase della grande storia anatolica è quindi quella della recente trasformazione in Repubblica di Turchia, nel nome di Kemal Atatürk, il Padre della Patria.
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